WP3 - Miglioramento della diversità del sistema colturale

Questo WP si concentrerà su metodi di gestione del sottofila e dell’interfila impiegabili per migliorare lostato fisiologico delle colture, il controllo delle infestanti, la resa e la qualità delle colture principali e secondarie. Diverse tecniche di gestione verranno testate, nei vari ambienti, su due specie da frutto (albicocco, melo) . Le pratiche di gestione del suolo verranno valutate quanto al loro effetto sulla biodiversità, la fisiologia delle colture, la loro resa e la qualità e la fertilità del suolo. Le colture da impiegare negli impianti saranno diverse per ogni regione. Verranno impostate prove per il confronto di diverse pacciamature vive per la gestione della fila, con trattamenti di controllo che prevedano lavorazioni del terreno (ridotte o intensive). Tutti i partner coinvolti nelle prove di campo documenteranno i costi aziendali delle pratiche sia innovative che tradizionali.

 Nella Task 3.2. saranno pianificate prove di gestione del sottofila e dell’interfila con specie dedicate. Un'enfasi particolare sarà posta sulle coperture di leguminose che, oltre ad aumentare la biodiversità del frutteto, fungeranno da fonte di N e di fertilità del suolo, associate a nuove forme di gestione della fertilità ed alle pacciamature vive.

Nell’interfila saranno confrontati: colture di servizio per: 1) aumento della biodiversità per la protezione del terreno; 2) effetti positivi sulla biodiversità dell’entomofauna; 3) miglioramento del bilancio di nutrienti  (es. leguminose per incrementare la disponibilità di N).

L'impatto sul sistema colturale sarà valutato usando una leguminosa standard di piccola dimensione (ad esempio trifoglio bianco) in tutte le colture e le regioni. Verranno inoltre aggiunte altre leguminose più adattate a livello regionale. Saranno misurati l'input di biomassa delle coperture introdotte ed il contributo specifico inmisurati C e N, e sarà valutato l'impatto sulla resa e sulla qualità delle colture.

Le prove con diverse pacciamature vive utilizzando diverse specie nel sottofila possono modificare l'architettura delle radici delle colture e quindi la resilienza agli stress abiotici e abiotici.

Tale ipotesi è la base per le attività pianificate nella Task 3.3 (Misura dell'effetto della pacciamatura viva sulla crescita delle radici degli alberi da frutto sulla densità radicale e sulle interazioni intere intraspecifiche a livello ipogeo) La modulazione delle architetture radicali è una forma di plasticità morfologica volta ad aumentare l'acquisizione di risorse. Prolungare la sopravvivenza di una radice può essere altrettanto efficace per una pianta come la crescita di una nuova coorte di radici e potenzialmente meno costosa in termini di risorse vegetali. Gli esperimenti metteranno in evidenza come la capacità di occupare lo spazio dipenda da diverse caratteristiche della radice, tra cui il tasso di crescita relativa, la biomassa e la sopravvivenza delle radici, dimostrando che l'abbondanza di radici da sola è insufficiente a spiegare il potenziale di assorbimento dei nutrienti e descrivendo le conseguenze di una maggiore biodiversità nei suoli degli agroecosistemi.